Come racconta il mio amico Vincenzo, le cose vanno fatte bene e con la consapevolezza di aver fatto tutto il necessario per raggiungere la meta. Mi piace, per questo motivo, raccontarvi il lavoro che stiamo portando avanti qui a Narni. Superata la fase più propriamente organizzativa – accordi con altre associazioni, supporto del Comune, location, programmi, contatti e quanto altro necessario ad allestire la Notte del Lavoro Narrato – stiamo adesso svolgendo la fase più appassionate: invitare, coinvolgere, chiamare, sentire, dire, spiegare. Cresce così la nostra attesa e cresce così la nostra passione per un evento che ci è andato crescendo nel cuore e nella testa (le mani le usiamo per scrivere in questa fase). Senza troppi fronzoli, senza troppe pretese, è bello spiegare a quelli che ti chiedono “si, ma in effetti che cosa si fa? che cosa state organizzando?”. Stiamo organizzando: tutto al plurale perché questa manifestazione è bella perché non è di nessuno ed è di tutti; perché questa manifestazione è un invito a riunirsi ed ascoltarsi senza pregiudizi e senza maestri. Così ci piace andare avanti, ogni giorno, fino al 30 Aprile senza aver dimenticato nessuno.
In bocca al lupo a tutti
Antonio