Maria Luisa Politi alla presentazione de Il coltello e la rete ad Atrani. Dopo la presnetazione un po’ di idee e di passioni condivise, poi il contatto sui social, poi si è messa al lavoro per organizzare qualcosa nella sua scuola per la nostra notte. Questo il messaggio che mi ha inviato stasera, lo condivido con voi perché a volte quando dico che la notte del lavoro narrato è un’occasione speciale sembra che lo dica tanto per dire, e invece no, è prorpio vero.
«Caro Vincenzo, sapessi che occasioni stiamo cogliendo grazie a questa bella iniziativa: una nonna speciale e il suo amore per l’uncinetto, un fantastico presepista, un impagliatore di sedie, una ricamatrice di tombolo, non siamo nei tempi ma volevo coinvolgere anche i volontari della Protezione civile.
«Caro Vincenzo, sapessi che occasioni stiamo cogliendo grazie a questa bella iniziativa: una nonna speciale e il suo amore per l’uncinetto, un fantastico presepista, un impagliatore di sedie, una ricamatrice di tombolo, non siamo nei tempi ma volevo coinvolgere anche i volontari della Protezione civile.
Vorrei creare un’Associazione artigianale e artistica per i ragazzi e non solo, in cui i nonni e i volontari insegnino antichi mestieri. E’ un sogno che mi auguro di realizzare, perchè come dice il mio amico Enzo, uomo estremamente versatile, colto, semplice, ex insegnante di religione, ex commerciante, “Impagliare sedie ti permette di portare il pane a casa!”. Se dovessi scegliere una storia coinvolgente sceglierei la sua che, vedovo giovanissimo, si è cresciuto i figli, ha fatto di tutto, legge libri come mangia, aiuta persone con Sla, insomma un esempio di vita. E’ bastata una mia domanda al mercato per innescare un colloquio di un’ora e far nascere un’amicizia. Sai quando incontri un’anima affine? Siamo tutti lungo una strada ed è bello incontrarsi e crescere insieme!»
Si, sono felice.

Si, sono felice.
