Tutti gli articoli di Alessio Strazzullo

next stop La Notte Del Lavoro Narrato

Non sappiamo esattamente cosa succederà, ma noi ci proviamo.

Io e Piera D’Isanto, cantante, musicista, uno dei membri più attivi del nostro network de “La Notte Del Lavoro Narrato”, il 30 sera saremo in auto, girovaghi, con una telecamera e qualche strumento musicale per raccontare e cantare storie di lavoro.

Non solo le nostre, ma speriamo di raccogliere anche quelle di chi deciderà di essere nostro ospite durante il tragitto. Anzi, se qualcuno a Napoli non sa come fare per partecipare a “La Notte Del Lavoro Narrato” può mandarci un messaggio, così lo passiamo a prendere.

Piera avrà un ukulele – e non ha paura di usarlo – ed io una telecamera quindi se qualcuno di voi vuole un passaggio per La Notte Del Lavoro Narrato fateci sapere dove possiamo tirarvi su.

E noi veniamo, eh.

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Che cos’è il lavor?

«Che cos’è il lavor?» è il social mobile doc che vedremo dopo la notte del 30 aprile.

Abbiamo preso in prestito il titolo della bella canzone di Vinicio Capossela per la realizzazione del video dell’edizione del 2015 de La Notte Del Lavoro Narrato.

«Che cos’è il lavor?» è la domanda che invitiamo a fare agli organizzatori, ai partecipanti, ai curiosi che renderanno viva in tutta Italia l’edizione di quest’anno. Ovunque vi troviate, a qualsiasi evento organizzato dal nostro network partecipiate a La Notte Del Lavoro Narrato, siete invitati, cellulare, videocamera, macchina fotografica alla mano in modalità video a chiedere agli altri partecipanti «Che cos’è il lavor?».

Cosa ne verrà fuori? Probabilmente un migliaio di volti, adulti, giovani e meno giovani che risponderanno alla stessa domanda, che offriranno uno spunto di riflessione, un’idea su un tema così delicato ed appassionante.

Non è un caso che il titolo dell’edizione di quest’anno sia Le Mille e Una Notte Del Lavoro Narrato: crediamo che la scorsa edizione sia stata un successo, ma speriamo che questa del 2015 lo sia ancora di più.

Come è accaduto per il lavoro sull’edizione del 2014 lo stesso spirito che ci guida nell’organizzazione dell’evento ci guida nella produzione del video che realizzeremo insieme: se qualcuno avesse idee, se qualcuno volesse proporci qualcosa siamo felicissimi di leggere ed ascoltare.

L’idea è quella di non mettere in discussione le basi del lavoro fatto con “La Notte Del Lavoro Narrato”. Così come abbiamo costruito il telaio organizzativo dell’evento (e degli eventi) così come abbiamo impostato il lavoro per il documentario dell’edizione del 2014 (le nostre parole chiave sono sempre le stesse: partecipazione, inclusione, condivisione) così lavoreremo al video del 2015 . Possono contribuire tutti inviando il proprio materiale girato durante l’evento a cui parteciperanno, condiviso con licenza Creative Commons (attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0) e allo stesso modo sarà condiviso il prodotto finale. Un prodotto collettivo in cui sarà riconosciuto il nome di tutti i proprietari di smartphone, macchine fotografiche e videocamere, dei luoghi e delle persone che hanno realizzato “Le Mille e una Notte Del Lavoro Narrato”.

E non dimenticate quella sera di condividere attraverso i cellulari foto, video e testi sui social network utilizzando l’hashtag #lavoronarrato.

Dai, che mancano 22 giorni 🙂

 

Il 30 aprile trasformiamo l’Italia in un teatro

di Manuela Lozza

A.A.A cercasi
Persona/e in grado di creare, insieme a me o in autonomia – da qui in poi “squadra” – la riduzione teatrale di un’opera narrativa.

L’opera è “Testa, mani e cuore” di Vincenzo Moretti.

La pièce dovrebbe risultare (in tutto, quindi comprendendo le parti non dialogate) di max 45 minuti e il testo dovrebbe essere pronto entro la fine di novembre, al più tardi comunque per quest’anno, per poter consentire a chi vuole metterla in scena di avere tutto il tempo.

Il fine è dare uno strumento:

– a chi ha già partecipato l’anno scorso e ha paura di ripetersi
– agli enti come le scuole che devono presentare un progetto
– a chi vuole aderire ma non se la sente di inventarsi qualcosa
– alle compagnie teatrali professionali e non.

Di seguito una serie di suggestioni (alcune delle quali andranno messe in pratica in fase di regia, ma conoscerle può aiutare il drammaturgo):

– il testo dovrebbe partire da una base di semplicità…mi spiego: potenzialmente lo metteranno in scena compagnie improvvisate, di non professionisti, di persone che magari recitano o fanno una regia per la prima volta in vita loro. Contemporaneamente, ai teatri e alle compagnie stabili che vorranno aderire, dobbiamo dare la possibilità di metterla in piedi nel tempo libero, senza inficiare il “lavoro remunerato”.

– nella mia idea, per semplificare il lavoro registico, si potrebbe mettere in scena la narrazione base (per chi conoscesse il libro, le vicende dei 2 fratelli, ad esempio) e gestire i racconti che la squadra troverà più significativi a mo’ di sogni, flashback, racconti dei personaggi.

– sarebbe bello prevedere parti corali, anche se non dialogate, in cui si possano far salire “sul palco” un numero illimitato di persone, a seconda della scelta dei vari registi e dei partecipanti.

– il testo dovrà essere concepito in modo da adattarsi allo spazio, alla fine deve essere qualcosa che si può mettere in scena anche in un salotto, su un terrazzo.

Forza forza, che siamo bravi e pieni di emozioni!

 

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Verso La Notte Del Lavoro Narrato 2015

– 209 giorni a “Le Mille e una Notte del Lavoro Narrato”

Domenica 7 settembre, una parte del network de “La Notte Del Lavoro Narrato” si è incontrato a Napoli. La sala eventi della Feltrinelli di piazza dei Martiri ci ha ospitato per discutere di ciò che è stato fatto nell’edizione 2014 ma soprattutto di ciò che vogliamo fare nel 2015.

Abbiamo ribadito i temi, certo, ma anche ribadito quanto sia importante l’organizzazione, così come scriveva sia Antonio Fresa «viva i social network, gli strumenti digitali e tutto il resto ma fondamentale è stato girare, parlare ascoltare, far comprendere appunto che “siamo tutti nella stessa barca” e che il tema del lavoro è un tema basilare per una comunità, e che addirittura – come in effetti ricorda la Costituzione stessa – non si dà democrazia se non si dà dignità al lavoro» sia Francesco Panzetti, che proponeva la stesura di un documento di Buone Pratiche per spiegare effettivamente in che modo è possibile partecipare attivamente al network: «Ce ne sono di motivi per cui dire che l’incontro di oggi è stato bello. Innanzitutto perché è completo, pieno di sguardi vivi, di cuori pulsanti, di mani ansiose di fare. Ma questo forse già lo sapevamo, pur non conoscendoci. Ciò che invece è una sorpresa, forse, è che se ognuno di noi sa fare molto bene qualcosa, allora c’è molto da imparare. Per questo penso che il primo compito che ci aspetta è quello di imparare ciascuno da tutti gli altri ciò che ciascuno sa fare meglio degli altri».

I punti che sono venuti fuori dall’incontro sono questi qui:

1. Passare da 100 luoghi a 1000 luoghi – come ci siamo proposti per l’edizione 2015 – non vuol dire solo moltiplicare x10 gli sforzi che abbiamo fatto l’anno scorso, perché come sappiamo queste cose non funzionano matematicamente. Per cui quelli che hanno organizzato un evento l’anno scorso devono diventare veri moltiplicatori, nodi attivi.

2. I soggetti da coinvolgere devono essere i più vari: dal più grande al più piccolo, senza dimenticare i piccolissimi. Coinvolgere anche la radio o la libreria più piccola del paese Italia è un successo.

3. Aumentare la capacità dei nodi del network di tenersi in contatto e di propagare l’idea.

4. Organizzare una roadmap che di mese in mese ci porti in diversi luoghi d’Italia. Ci riusciamo? Un evento come quello svolto alla Feltrinelli riusciamo a replicarlo a Milano? A Roma? A Venezia? A Padova e così via?

5. Spingere le persone e i partecipanti non solo a leggere e cantare parole e canzoni di altri, ma a raccontare la propria storia.

6. Buttiamo giù una lista di buone pratiche, una lista di tutte le competenze che compongono il nostro network, costruiamo un tutorial facile da far girare tra i partecipanti dell’anno scorso ma utile soprattutto ad attrarre nuove realtà.

Qui sotto, invece, potete vedere il video del nostro incontro del 7 settembre. Per dirla alla maniera di Troisi, un po’ voi siete tanti a parlare ed io uno solo a riprendere, un po’ è stata una cosa improvvisata e un po’ qualcuno ha parlato a voce bassa. Purtroppo alcuni dei partecipanti sono rimasti fuori dal video. Spero apprezziate comunque il tentativo di utilizzare qualche immagine del nostro incontro per fare un ulteriore punto della situazione.

La Notte Del Lavoro Narrato della Bottega Exodus Ahref

di Bottega Exodus Ahref 

notte lavoroQueste sono alcune frasi tratte dai racconti lavorativi dei ragazzi scritte per “La Notte Del Lavoro Narrato”. Abbiamo sperimentato per quella sera un metodo di racconto alternativo, cioè mettendosi in coppia i ragazzi raccontavano l’uno all’altro le proprie esperienze, poi secondo la loro interpretazione riscrivevano il racconto.

Così come i miei occhi hanno rubato il mestiere senza commettere reato, allo stesso modo mi auguro che gli occhi di mio figlio ruberanno il mestiere al proprio padre. (Luca)

Ad essere sincero faccio questo tipo di lavoro perché stare in mezzo alla natura mi aiuta a svuotare la testa dalle cose negative. La soddisfazione di far crescere le piante da un seme fino a diventare un albero mi fa sentire parte della pianta ed è una gioia. (Giulio)

Per me questo lavoro è molto di più che uno stipendio a fine mese. (Concetto)

Tra i vari lavori che ho fatto quello che mi ha gratificato di più è stato vendere automobili. Quando sono riuscito a vendere la mia prima macchina, ad operazione conclusa sono rimasto in silenzio provando dentro di me un’emozione fortissima. Non solo per quello che avevo ottenuto ma soprattutto perché pensavo di aver reso fiero di me il mio padrino. Questo lavoro mi ha dato la possibilità di viaggiare molto, sia in Italia che in Europa, uno degli aspetti che mi ha più coinvolto. (Francesco)

Vedere il cliente soddisfatto della pietanza mi spingeva sempre a fare del mio meglio e a perfezionare i piatti sia nel gusto che nella presentazione. (Giulio)

Mi soffermerei in particolare sugli sprechi inerenti al lavoro pubblico per sensibilizzare maggiormente la moltitudine rispetto al modo in cui viene utilizzato il denaro versato tramite le tasse. Vorrei ideare uno specchio capace di riflettere le necessità ed i bisogni anche dell’ultimo cittadino. (Giuseppe)

Quando torni a casa hai ancora l’entusiasmo per raccontare ai tuoi cari l’esito della giornata e sei sempre felice perché hai seguito la tua passione senza smentire la tua personalità. E alla lunga il posto di lavoro diviene un punto di incontro dove poter fare quattro chiacchiere e due risate con i propri amici. (Fabrizio)

Dopo un po’ di tempo ha capito che quel lavoro non era più solo necessità ma ben di più. Gli iniziava a dare tante soddisfazioni, lo faceva stare bene anche nella sua vita privata e da li ha capito che quel lavoro faceva al caso suo.
(Mirko scrive di Manuel)

#lavoronarrato – il cortometraggio

di Gennaro de Luca

Noi dell’”Arci Volla” abbiamo partecipato all’iniziativa La Notte Del Lavoro Narrato con questo cortometraggio auto-prodotto perché crediamo nel valore del lavoro, inteso non esclusivamente come mezzo per raggiungere stabilità economica, riducendolo di fatto ad una necessità, ma lavoro inteso come realizzazione dei propri sogni, lavoro inteso come possibilità, lavoro inteso come valorizzazione sociale. Crediamo inoltre nell’importanza del lavoro svolto in un certo modo, crediamo nel lavoro di qualità, perché riteniamo che il lavoro svolto bene nobiliti l’individuo e contemporaneamente la società in cui vive. Noi dell’Arci Volla vogliamo essere a tal proposito e proprio sulla scorta di queste idee, un esempio, un segnale, vogliamo con il nostro dinamismo territoriale mandare il messaggio che lavorando con volontà con passione e con dedizione, se pur partendo dalle piccole cose, qualcosa si può iniziare a muovere. Vogliamo affermare che condividiamo in pieno un cambio di rotta, una nuova cultura del lavoro e del lavoro ben fatto.

Qui, invece potete leggere un testo scritto in occasione de La Notte Del Lavoro Narrato.

Rosaria Zizzo

di Isabella Insolvibile

Ho ricevuto questo messaggio da Rosaria Zizzo, una delle narratrici che ha partecipato a La Notte Del Lavoro Narrato all’Archeobar, Napoli.

“Carissima Isabella, nulla avviene per caso.
È quando stai per affondare che ti viene tesa una mano. La serata del 30 è stata linfa per me, ha nutrito il mio animo e il mio cervello, che da un po’ di tempo si erano chiusi al mondo. Da un anno a questa parte mi sono sentita tradita dalla società, da persone che dicono di interessarsi di legalità e di crescita degli allievi, tre momenti mi hanno ferita, perché hanno deluso le aspettative dei miei studenti e mi sono chiusa a riccio. Rifaccio lo spettacolo l’otto maggio solo dietro richiesta dei miei ragazzi. La vostra, ora vorrei dire la nostra serata in attesa del primo maggio mi ha colmato di gioia nel vedere menti giovani come le vostre riunirsi in attesa di un futuro migliore improntato su arte, cultura e giusto lavoro. Certamente ti racconterò come è nato il mio testo “Edizioni Ordinarie” su questi due meravigliosi ragazzi, Peppino e Giancarlo, che erano VERI,VERI, VERI e che hanno pagato con la Vita l’amore per il proprio lavoro, per la ricerca della Verità attraverso l’uso della PAROLA che è il fulcro del testo. A presto, Rosaria”

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Foto: Matteo Insolvibile. Per Gentile concessione di www.spaccanapoli.it

Da pazza idea a pazza realtà

CAM00085Come scriveva il nostro amico Michele Kettmaier qualche giorno fa, ci stiamo “riprendendo” o come diciamo a Napoli “Arripigliando”. Perché il 30 Aprile è stata una notte incredibile sotto ogni punto di vista. Ed è bello vedere come continui ancora a brillare nel corso dei giorni la scia dei commenti, delle condivisioni, delle fotografie e dei video che state postando.

Qualche giorno fa ho ricevuto tre video girati da Ela Siromascenko, stilista e sarta, che è stata una delle protagoniste della tappa milanese. Ela si preoccupava del tremolio della mano e della scarsa qualità del video. Sarà che sono un appassionato herzoghiano e che mi interessa qualsiasi tipo di materiale (i maestri dicono “qualsiasi immagine in movimento è montabile”) ma credo che saranno anche video del genere a dare il senso di ciò che è accaduto. Immagini “rubate”, tremolii d’emozione, inquadrature traballanti, daranno una grande mano alla restituzione in video della nostra notte. Sto cominciando a raccogliere il materiale, e presto vi contatterò uno ad uno. Voi però cominciate a mettere da parte, scaricare, controllare e a fare un minimo di inventario. Non vi censurate, non eliminate nulla.

Con Vincenzo abbiamo pensato, così come vi abbiamo anticipato, di non mettere limiti all’elaborazione personale dei video. Un po’ perché è giusto che ognuno utilizzi il suo materiale come meglio crede ed un po’ perché il documentario “nazionale”, il collage dei video che tutti noi abbiamo realizzato speriamo sia solo uno dei prodotti che vedranno la luce. Ognuno di voi può e deve, se vuole, montare un proprio video sulla serata, un documentario sulla propria tappa de “La Notte Del Lavoro Narrato”. Importante è che ce lo comunichi che vogliamo vederlo e condividerlo. Siamo tanti, e questo per noi è un valore, facciamo in modo di essere sempre di più.

(in foto Marino Iotti e me. Grazie a Giulia Loperto)

Il Lavoro Narrato in pediatria

di Greta Fontanili

È vero, avevamo detto che la si doveva fare tutti il 30 Aprile, tutti alle 20:30 e tutti contemporaneamente. Ma La Notte Del Lavoro Narrato, per farla nel reparto di Pediatria dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, si è dovuta fare ieri sera. È bello pensare che si cominci così, strappando un sorriso ai più piccoli partecipanti di questo grande evento. Raccontiamo storie di lavoro e ci prendiamo cura di noi e degli altri. Indichiamo possibilità, sogni e futuro.

Ecco quindi “Il lavoro di Notte”, Anteprima de “La notte del lavoro narrato”. Una vigilessa, un pompiere un DJ, un’infermiera e un dottore hanno raccontato (rigorosamente in tenuta da lavoro!) il loro lavoro notturno. Tanti bambini hanno ascoltato attenti i racconti dei narratori/lavoratori e li hanno intervistati con alcune domande curiose. Come ti senti a fare il tuo lavoro? Alla vigilessa: Ti dispiace fare le multe? Al DJ: Ti piace la musica? Al pompiere: Quando devi spegnere il fuoco come fai? Alla vigilessa: Usi le manette? Ti stanchi a fare il tuo lavoro? Hai paura delle volte a fare il tuo lavoro? Quali sono le procedure del tuo lavoro? Al dottore: A cosa serve il martello che usano i dottori? Con questa serata i bambini della pediatria hanno dato ufficialmente il via agli eventi e vi augurano una appassionante Notte del Lavoro Narrato.

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Le note del lavoro narrato

di Caterina Piscitelli

evento piscitelliMercoledì 30 aprile si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale del jazz, istituita dall’Unesco nel 2012, come doveroso riconoscimento ad uno dei generi musicali più discussi ma anche più affascinanti che esistono. Rigoroso ma anarchico, disciplinato ma ribelle, popolare ma colto, moderno ma con radici profonde, il jazz è un modo di pensare la musica che fa parte ormai del sangue del nostro mondo. In occasione di questa straordinaria celebrazione “Atom Booking”, “Dartevaria” e il Joker Live Club organizzano a Napoli una speciale Jam (mercoledì 30 aprile Joker via De Mura 35, ingresso libero) che vedrà protagonisti in apertura Giacinto Piracci (guitar), Antonio Napolitano (double bass) e Giuseppe D’Alessandro (drums) ma anche e soprattutto chi è mosso dalla voglia di stare insieme cogliendo il senso più essenziale di questo tipo di musica che valica ogni confine artistico e stilistico, unanimemente riconosciuto come veicolo di pace, unità, dialogo e cooperazione. In concomitanza con la nostra serata speciale, l’Italia intera si raduna per parlare di lavoro. La Notte del Lavoro Narrato è l’incontro di donne e uomini diversi per età, interessi, convincimenti e però accomunati dalla voglia di trovare nel lavoro il senso di una vita più ricca e dunque più degna di essere vissuta. Abbiamo deciso dunque di aderire perché ci sentiamo molto vicini a questo modo d’intendere il lavoro, fermamente convinti che niente di più simile si lega al concetto di lavoro creativo. Prima della Jam o nel corso della stessa verranno letti alcuni stralci del libro dedicato alla registrazione di Kind df Blue di Miles Davis, pietra miliare nella storia musicale del ‘900, ma anche altri pensieri sul mestiere del musicista. Nato all’inizio del 900 dall’incontro tra la cultura africana e quella europea, il jazz si è diffuso inizialmente nel sud degli Stati Uniti per poi arrivare ovunque, arricchendosi attraverso la fusione delle diverse culture. È una forma d’arte che parla tante lingue, è un formidabile strumento di dialogo interculturale. Un messaggio di libertà, cultura e fratellanza.