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Caro Vincenzo (bis)

Ho letto con attenzione il post di Francesco Panzetti e mi sono piaciuti alcuni suoi passaggi.
La dialettica tra imparare e insegnare mi coglie nel vivo delle mie riflessioni sulle proposte di riforma per il sistema scolastico italiano, ma di questo parleremo poi.
In questa fase vorrei dire due parole sulle esperienze vissute fin qui per la passata edizione della Notte del Lavoro Narrato e sulle (poche) indicazioni che ho potuto o saputo trarre.
In effetti, come ben ricordi, l’Associazione Librarsi di Narni – di cui mi onoro di essere membro – ha dovuto fronteggiare una serie di problemi organizzativi e operativi per giungere alla notte del 30 aprile.(Partimmo in effetti davvero male con la “presentazione in contumacia”).

Empatia e resilienza sono due termini che vengono usati spesso. In un linguaggio più immediato per me empatia può voler dire “siamo nella stessa barca” e resilienza può indicare che “un modo per cavarcela lo troveremo”.
In effetti è andata proprio così: viva i social network, gli strumenti digitali e tutto il resto ma fondamentale è stato girare, parlare ascoltare, far comprendere appunto che “siamo tutti nella stessa barca” e che il tema del lavoro è un tema basilare per una comunità, e che addirittura – come in effetti ricorda la Costituzione stessa – non si dà democrazia se non di dà dignità al lavoro.
Questo approccio ha aperto tante porte, ha aiutato a raccogliere le storie di tante persone che hanno sentito di far parte di un’unica grande narrazione. Disoccupati, pensionati, giovani, cassaintegrati, rappresentanti delle istituzioni e così via hanno percepito che il nostro approccio metteva tutti sullo stesso piano e tutti con lo stesso valore.
A ben vedere, anche la formula di offrire a tutti lo stesso tempo per gli interventi, è stata positiva e “democratica”. Abbiamo evitato così che qualcuno, anche in buona fede, si impossessasse dell’evento.

E’ stato faticoso ma bello contattare, visitare, discutere, raccogliere e vedere, infine, tanta tanta gente è stato un risultato che ci ha reso contenti e convinti.
Ad ogni passo, di fronte ad ogni piccola o grande difficoltà ci ha aiutato lo strumento del confronto, dell’apertura: il suggerimento inatteso, la proposta non ancora arrivata, la disponibilità non calcolata ci hanno consentito di superare gli ostacoli.
Oggi ci stiamo già confrontando per la prossima edizione e tante saranno le novità e migliore sarà l’organizzazione: lo spirito resterà lo stesso perché lo riteniamo essenziale.
Rete digitale per girare l’Italia, rete di contatti diretti per radicare l’evento e farlo crescere sul territorio.
Saluti Antonio Fresa (e anche auguri)

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Un saluto da Narni

Come racconta il mio amico Vincenzo, le cose vanno fatte bene e con la consapevolezza di aver fatto tutto il necessario per raggiungere la meta. Mi piace, per questo motivo, raccontarvi il lavoro che stiamo portando avanti qui a Narni. Superata la fase più propriamente organizzativa – accordi con altre associazioni, supporto del Comune, location, programmi, contatti e quanto altro necessario ad allestire la Notte del Lavoro Narrato – stiamo adesso svolgendo la fase più appassionate: invitare, coinvolgere, chiamare, sentire, dire, spiegare. Cresce così la nostra attesa e cresce così la nostra passione per un evento che ci è andato crescendo nel cuore e nella testa (le mani le usiamo per scrivere in questa fase). Senza troppi fronzoli, senza troppe pretese, è bello spiegare a quelli che ti chiedono “si, ma in effetti che cosa si fa? che cosa state organizzando?”. Stiamo organizzando: tutto al plurale perché questa manifestazione è bella perché non è di nessuno ed è di tutti; perché questa manifestazione è un invito a riunirsi ed ascoltarsi senza pregiudizi e senza maestri. Così ci piace andare avanti, ogni giorno, fino al 30 Aprile senza aver dimenticato nessuno.

In bocca al lupo a tutti

Antonio

Pronti, partenza, via…..(quasi)

Da Narni

Si parte alle 20,30 con le letture a voce alta e la possibilità di intervenire per chiunque voglia narrare, raccontare, testimoniare, chiedere, sussurrare, urlare, descrivere…..
Le uniche limitazioni poste sono il rispetto per il tema del lavoro e il rispetto dei tempi.
Non concederemo più di TRE MINUTI per ogni voce, senza distinzioni e senza eccezioni.
Ci sembra più bello sentire tante voci per pochi minuti che poche voci per tanti minuti.
Le letture andranno avanti fino alle ore 23,00 quando avrà inizio il concerto degli Sbronzi di Riace con una scelta musicale legata al tema della serata.

 

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Ci siamo anche noi da Narni

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Foto di Paolo Pileri

Eccoci, arriviamo anche noi con il nostro piccolo/grande programma per la Notte del Lavoro Narrato.

Facciamo un discorso serio ….
Librarsi (semicircolo ambulante di lettori) e il Circolo Arci vi invitano per la sera/notte fra il 30 aprile e il 1 maggio 2014 al Parco dei Pini di Narni Scalo per una serata dai molti volti.

Due associazioni con storie e spaccati diversi si uniscono e collaborano per coinvolgere un pubblico eterogeneo per età, per percorsi lavorativi e formativi, per gusti musicali e letterari.
Due associazioni che si uniscono per una manifestazione che non vuole essere rituale e celebrativa, ma vuole trasformarsi davvero in una occasione d’incontro e di confronto anche doloroso, se si tiene conto delle vicende che il territorio narnese sta vivendo con la crisi occupazionale, e in particolar modo con la situazione della Sgl Carbon, storica fabbrica di Narni.

Si parte alle 21 con le letture a voce alta e la possibilità di intervenire per chiunque voglia  narrare, raccontare, testimoniare, chiedere, sussurrare, urlare, descrivere…..

Le uniche limitazioni poste sono il rispetto per il tema del lavoro e il rispetto dei tempi. Non concederemo più di tre minuti per ogni voce, senza distinzioni e senza eccezioni.

Ci sembra più bello sentire tante voci per pochi minuti che poche voci per tanti minuti.

Le letture andranno avanti fino alle ore 11 quando avrà inizio il concerto degli Sbronzi di Riace con una scelta musicale legata al tema della serata.

Alle 11 e 55 daremo vita ad una piccola cerimonia laica: per segnalare il passaggio al 1 maggio e legare l’oggi al domani, le paure alle speranze libereremo nel cielo di Narni tante, tante lanterne che porteranno in cielo la luce del nostro fuoco, il calore della nostra testimonianza, la volontà di andare avanti.

Poi riprenderà il concerto.

Insomma si potrà leggere, parlare, cantare, ballare, mangiare e così via….

Per una Notte il Lavoro Narrato sarà il nostro compagno; per una Notte, ma soltanto per iniziare…..