Caro Blog. 3 Maggio 2014

Caro Blog,
dopo due giorni in cui la confusione è riuscita a imbalsamare anche l’ultima e più piccola emozione (grande Lucio Battisti), da ieri sto cercando di tornare normale, anche se “normale” nella mia vita è stata sempre ‘na parola grossa.
La prima bellissima sensazione che sto avendo è che da queste parti si continua a sentire un’aria da giorno prima piuttosto che da giorno dopo, nel senso che assieme alla naturale, legittima voglia, mi viene di dire necessità, di raccontare le emozioni che abbiamo condiviso nella fantastica notte del 30 Aprile, aumenta sempre di più la spinta a pensare cosa facciamo oggi, e anche domani, e secondo me se questa spinta qui dura ci sarà veramente da divertirsi, da costruire, da cambiare.
Delle idee di Mattia e Adriana ho accennato nel post di ieri sera, ma per la verità al domani abbiamo cominciato a pensare anche prima, che io me n’ero accorto ma non l’avevo capito, per la faccenda della confusione.
Dici che pure adesso non è che si capisca proprio bene cosa intendo dire?
Va bene, cerco di spiegarmi meglio, intendo dire che il mitico Giovanni Re (ma lo sai, caro diario, che questo mese Wired gli ha dedicato la copertina?) il 30 aprile ha postato questo nel Roland Forum e poi il primo maggio ha scritto questo post sul suo blog e se non è questo il segno di un viaggio che continua ditemi voi qual è.
E poi c’è il post di Giulia Piscitelli, e poi c’è Maria Grazia de Giovanni che stamane neanche avevo acceso il mio Mac e ho trovato questo suo messaggio: “Buongiorno! Stamattina ho pensato che l’evento del 30 aprile non può e non deve rimanere un fatto isolato, ma deve espandersi! E quindi ho deciso di portare avanti questa cosa. Come? Ecco, seguendo il suo esempio, vorrei fare una ricerca sociologica relativamente al lavoro fatto bene, ma circoscritta al territorio montorese, per far emergere “l’oro di Montoro”. Cosa ne pensa? Non so da dove cominciare e come muovermi, ma dall’entusiasmo che ho e dai numerosi commenti positivi che ho ricevuto, penso che qualcosa di buono ne uscirà”.
Detto che a Maria Grazia ho risposto che la sua mi sembra una bellissima idea, e che se vuole può pubblicare la sua inchiesta che verrà su Timu Le Vie del Lavoro, aggiungo che tutto questo, secondo me, è solo l’inizio, che se saremo capaci tutte/i assieme di non disperdere lo straordinario processo di costruzione di senso che abbiamo innescato, intorno al lavoro e al suo valore, con la notte del 30 Aprile, potremo davvero andare lontano. Perché si, noi siamo quelle/i che veniamo da lontano e andiamo lontano. Con umiltà, impegno, voglia di essere e di fare. Io prima del 30 aprile ci ho creduto. Adesso ci credo ancora di più.
Jamme. Andiamo. Adelante.
rivello