Nuttata ‘e sentimento 2021

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ARRIVEDERCI AL 30 APRILE 2022
LA NOTTE DEL LAVORO NARRATO
NONA EDIZIONE

La Notte del Lavoro Narrato
è un’idea di vincenzo moretti con giuseppe jepis rivello
direzione e organizzazione di #lavorobenfatto e di jepis bottega
Anche il 30 Aprile 2022, saremo in tante/i a condividere la voglia di raccontare l’Italia attraverso il lavoro ben fatto di questa grande e bella comunità composta da donne e uomini accomunati da questa voglia di fare bene le cose, di trovare nel lavoro il senso di una vita più ricca e dunque più degna di essere vissuta, di contribuire tutti assieme, portando ciascuno il proprio mattoncino, al Rinascimento dell’Italia.
Perché lo facciamo? Perché ci piace l’Italia che pensa lavoro, dunque sono, merito rispetto, considerazione. L’Italia che dà più valore al lavoro e meno valore ai soldi, più valore a ciò che le persone sanno, e sanno fare, e meno valore a ciò che hanno.
L’Italia che crede nel lavoro come identità, dignità, diritti, responsabilità, autonomia, futuro e dunque non lo considera soltanto un mezzo, una necessità, ma anche un fine, una possibilità.

La Notte del Lavoro Narrato
30 APRILE 2022
Jamme, Andiamo. Let’s go. Adelante.
‘Sta nuttata ‘e sentimento nun è fatta pe’ durmì.

#lavoronarrato 2019, quelli che partecipano

37. Barbiere De Giulio, Caselle in Pittari
36. Casa Labadié – Gonzalez, Marsiglia
35. Comune di Monte di Procida, Sala del Consiglio, Monte di Procida
34. Comune di Canegrate, Polo Culturale, Canegrate
33. Stati Generali delle Donne, Pavia
32. Biblioteca Comunale di Guardea, Sala Consiliare, Guardea
31. Barbara Burchi, Veronica Moretti e Friends, Centro Culturale Le Creste, Rosignano
30. Condotta Slow Food Costiera Sorrentina e Capri, Villa Fiorentino, Sorrento
29. Associazione Il Bucaneve, Casina del Principe, Avellino
28. Casa Rizzo – Borga, Bologna
27. Casa Bertolini, Davis, California
26. Tenuta Colline di Zenone, Elea – Velia – Ascea
25. Casa Bellegoni, Sarzana
24. Fatima Carbonara – Jump facility – Bologna in trasferta, Reggio Emilia
23. Forgia Mariella L’arte del ferro battuto, Tortorella
22. Associazione Culturale BeeBilingual, Luni Mare Sporting Club, Luni Mare
21. Il forno di Vincenzo, Eboli
20. Bar/co Cerillo, Bacoli
19. Casa Glielmo Martone, Napoli
18. Salotto Nunziata, Napoli
17. Associazione F2Lab e Tentazione, Asuncion, Paraguay
16. Tichetta – Gelato Label, Roma
15. Chiara Serreli e Simone Bigongiari con Alice 24 Web Radio
14. Associazione Larsec, Napoli
13. Associazione Metas, Alessandria
12. Cool Association e Archeobar, Napoli
11. Fior di Risorse, Bologna e Padova
10. Piero Vigutto e Friends, Fondazione Friuli, Udine
9. La Biblioteca Giovannini Magenta, Lomello
8. Gigi “Squot” Scuotto, Buenos Aires
7. Pizzeria e Trattoria La Pietra Azzurra, Caselle in Pittari
6. Frasivolanti, Bari
5. Classe V° B Liceo delle Scienze Umane, Isiss Novelli, Marcianise
4. I. C. Follonica 1, I. C. Leopoldo II di Lorena, Magma, Comune di Follonica
3. Sognalibro, Potenza
2. Comincenter, Lavoradio, TBoxChain, Potenza
1. Jepis Bottega, Caselle in Pittari
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#Raccontalavoro: Se stasera siamo qui

#RACCONTALAVORO: STORIE DI “MESTIERI” SVOLTI CON PASSIONE
di
VINCENZO BONADIES

Se stasera sono qui … diceva una canzone del ’67 di Luigi Tenco, e proseguiva con … è perché ti voglio bene…

Ebbene, stasera siamo qui a differenza di altre volte, non a presentare un libro o un incontro scientifico con un illustre ospite. Stasera siamo qui, invece, per presentare un libro non ancora pubblicato, un libro non scritto, un “non libro”: un libro che racconta le storie di persone “normali” che non hanno fatto altro che il loro lavoro per decenni, e lo hanno fatto bene. Null’altro.
Un libro composto da solo quatto racconti, ognuno con la forza di un romanzo.

Vi è tutto un filone di opere letterarie che è legato al mondo del lavoro, ai luoghi del lavoro. Chi non ricorda, e purtroppo sono ancora molti a non ricordare, Primo Levi e la sua “La chiave a stella” e “Il sistema periodico”, “I tre operai” di Carlo Bernari, “Donnarumma all’assalto” di Ottiero Ottieri, “La dismissione” di Ermanno Rea e più recentemente possiamo iscrivere a questo filone “Testa, mani e cuore”  di Vincenzo Moretti.
Tutti libri che raccontano di operai e luoghi di lavoro.

Il libro di cui parliamo stasera, invece, racconta storie di quattro donne che non sono diventate cavalieri del lavoro, non hanno ricevuto encomi al valor civile per il lavoro svolto, ma hanno sostenuto e creduto in una istituzione, la scuola, che è completamente mutata nell’arco della loro vita lavorativa.

Sono stati esempi, pilastri, delle realtà nelle quali hanno lavorato.
Punti di riferimento come nessun altro.
E ciò non verrà mai certificato, ma la vostra presenza qui testimonia più di ogni altro encomio o riconoscimento che era possibile dare a loro.
Sono entrate nel mondo del lavoro, nella scuola, negli anni ’70, nell’era post-sessantottina, portandosi dietro giovinezza, fantasia, entusiasmo e nuovi metodi di lavoro e insegnamento.
Scontrandosi con una realtà dura a cambiare ma che mostrava crepe preoccupanti.

Hanno lottato con tutte le loro forze ed hanno resistito a tutte le diverse riforme della scuola che periodicamente venivano attuate. E quante ce ne sono state.
Hanno partecipato senza appalti e mazzette alla costruzione delle comunità contro la maleducazione, l’ignoranza, le convenienze di alcuni a danno degli altri.

Alte onde, forti marosi ci sono stati in questi anni, ma la barca è rimasta integra fino ad approdare in terre più calme.

Le abbiamo conosciute giovani più che ventenni, belle naturali, poi donne mature, infine mogli e madri, e oggi qualcuna anche nonna.
Sono riuscite a restare belle naturali, impegnate e curiose anche con mariti, figli e nipoti.
Una tempra, eccezionale.

Eppure, non hanno fatto nulla di eccezionale.
Hanno solo portato avanti, e forse inconsapevolmente, un lavoro ben fatto. Per loro tutte, il lavoro o era fatto ben oppure non era fatto. Non erano del parere che le cose si possono fare tanto per farle, le cose o si fanno bene o non si fanno!
Hanno applicato quanto riferisce l’amico Moretti: un lavoro è fatto bene se è fatto con la testa (sapere), con le mani (saper fare) e con il cuore (amore per quello che fai).

Hanno cresciuto e visto crescere bambini e bambine ora uomini e donne, padri e madri che ancora le riconoscono per strada, creando un legame ora difficile da ritrovare. Per molti, e forse per tutti, sono le maestre e la segretaria, con lettera maiuscola. Ricordate per una vita.
Come una volta.

Parafrasando un testo poetico, forse non siete state autostrade ma sentieri, non avete vinto o perso per le dimensioni degli incarichi ricevuti ma Vi vogliamo dire grazie perché avete dato il meglio di voi stesse, sempre e a tutti. Non tralasciando nulla.

Grazie Alba Pietrafesa, Antonella Renzullo, Giovanna Scognamiglio, Maria Scala.
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Grazie

Grazie. Di cuore. A tutte le donne e gli uomini di ogni età che per il quarto anno consecutivo hanno condiviso questa magnifica esperienza chiamata Notte del lavoro narrato. L’appuntamento è a Lunedì 30 Aprile 2018 per la quinta edizione.
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